Fabbricare Fiducia_Architettura #19 | La Prospettiva al-Maghrib | Boris Prosperini

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Come immagini il mondo dell’architettura dopo l’attuale crisi virale?

 

Il passato illuminato della nostra storia può darci le indicazioni per come affrontare l’avvenire, esplorando le buone tradizioni sopratutto nell’architettura, che sono state necessarie per l’evoluzione dei nostri antenati. Il Futuro, oggi, chiede prepotentemente di essere riprogrammato; non possiamo ancora prevedere cosa succederà, ma è forte la sensazione che d’ora in avanti gli errori commessi , sopratutto dalla seconda metà del diciannovesimo secolo in poi, avranno un incidenza maggiore e più dannosa. Il Covid-19, vera e propria star, temuto ovunque, veloce e invisibile, non durerà solo una stagione e avrà probabilmente un sequel meno virulento ma questo dipenderà dalle nostre immediate risposte e da come sapremo reagire nel momento più buio. Tra gli obiettivi principali odierni per noi architetti c’è quello di definire nuovi standard abitativi? Sicuramente ciò’ che pensavo dopo il master in BioArchitettura del 2007 persiste ed è ancor più attuale; ossia non esiste, tuttora, un metodo per mitigare la nostra compatibilità con Gaia, ma si possono ripercorrere esperienze del passato come ad esempio i villaggi Tamazight del Marocco, interamente costruiti con materiali locali, strutture in legno, terra e acqua, patii interni, percorsi pedonali e mulattiere, orientamento solare, scarsa densità sono tutti concetti e tecniche che impatterebbero sulle emissioni inquinanti, e quindi conseguentemente sulla diffusione di nuovi sciami virali. Altresì l’eccessivo e inorganico inurbamento, tematica in discussione negli ultimi due decenni, plasma vite grigie, disconnesse e nell’ombra, contribuendo al vero e proprio confinamento della mente e quindi della nostra salute. La concettualizzazione con la conseguente progettazione di nuovi strumenti e dispositivi sarà una terra di confronto e di opportunità per tutti; cambieranno la nostra interazione con ciò che ci circonda, e nello stesso momento ci proteggeranno dalle future crisi sanitarie. I designer questa volta come non mai, avranno un ruolo guida, dove le differenti professionalità dovranno integrarsi completamente così generando consapevolezza e nuovi “ritmi” quotidiani. Tra le domande che mi ripeto ogni giorno: in questa tragica ripetizione della storia c’e in gioco la visione di una nuova agorà? Come interagire nuovamente con quel concetto così fondante della nostra società? La sfida per proteggere le nostre tradizioni e creare continuità sulla scorta di esse è già sotto i nostri occhi, mettiamoci a lavoro.

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Boris Prosperini è un architetto, libero pensatore. Ha conseguito gli studi tra Roma e Parigi; lavora come interior designer per brand del lusso. Dopo esperienze  avorative come Project Manager in Marocco, Austria e Italia, fonda il suo studio MoreArchitects a Roma, e basa quest’ultimo sul pensiero del sincretismo intellettuale. Ricercatore e Contributor per Cityvision dal 2011. Dal 2018 vive e lavora in Marocco, Essaouira, dove ha fondato Ca Roule Maroc sarl una società multiservizi, proprietaria del food-brand Fish’n Mokha.

 

 

 

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Title: Fabbricare Fiducia_Architettura #19 | La Prospettiva al-Maghrib | Boris Prosperini

Time: 7 aprile 2020
Category: Article
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