Fabbricare Fiducia_Architettura #13 | Now is tomorrow | Nicola Casini

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Come immagini il mondo dell’architettura dopo l’attuale crisi virale?

 

Tra visioni apocalittiche orwelliane che vedrebbero il nostro povero mondo sprofondare in un controllo fisico/biologico dell’individuo  sul modello adottato in Cina e Corea del Sud per debellare il Covid-19 e l’isterismo creato dalla più che probabile crisi economica globale post Covid-19, l’Umanita sembra priva di memoria. Non della memoria dei nostri nonni, ma di quella a corto termine, quella degli ultimi 20 anni. Un mondo dove la crisi del 2008 è arrivata con il «consenso» amnesico e opulento di tutti. Un mondo che già con il terrorismo ha visto applicare leggi orwelliane sul controllo delle persone e con un largo consenso in Europa [1] , come negli Stati Uniti d’America con il Patriot Act. [2]

Un mondo dove il 6% della popolazione mondiale detiene il 90% della ricchezza del pianeta, il che significa che la stragrande maggioranza della popolazione mondiale vive da sempre quello che il 6% teme che che possa arrivargli nei prossimi anni. Un 6% che quando con il Covid-19 ha temuto la fine dell’umanità, come gesto simbolico della sua inettitudine si è riversato nei supermercati per fare il pieno di carta igienica. Ma dopo questa breve e provocatoria introduzione torniamo al quesito inizialeSe come scriveva Françoise Choay «La società industriale é urbana.» [3] è anche vero che gli architetti non hanno mai cessato di pensare che con dei modelli e teorie varie si potessero risolvere i problemi de«l‘Umanità urbana». Malgrado si voglia da sempre essere élite, noi architetti saremo sempre in ritardo nell’analisi di un problema urbano e sociale rispetto a sociologi e economisti, perché vogliamo costruire architetture allora che il tema è costruire luoghi, e quando interveniamo è sempre troppo tardi. Nei prossimi 30 anni 2,5 miliardi di persone in più migreranno e popoleranno le metropoli esistenti o ne creeranno altre [4]. Queste persone verranno anche se non facciamo niente. Ma se non facciamo niente vivranno in favelas e slums. Sarà quindi la nostra capacità a costruire rapidamente alloggi e luoghi a basso prezzo ma con qualità urbana di alto livello la vera sfida dei prossimi anni. Metodi di costruzione rapida, economica (newcomposites), nuovi luoghi di vita, a scala umana propedeutici a sviluppare una vita sociale, intelligenti anche se non tecnologico dipendenti, e quindi facilmente mantenibili. Questa «normale» e ciclica epidemia ci permette grazie al confinamento di riflettere: Se vogliamo sopravvivere professionalmente alle sfide che il mondo ci riserva nel post confinamento, l’azione vitale da intraprendere è quella d’uscire dai nostri studi professionali dei bei quartieri e magari aprirli dove la miseria umana è lì da sempre , là dove rischia di ampliarsi con la metropolizzazione del pianeta, dove la crisi economica è sempre presente, ed immaginare ascoltando, un mondo migliore, insieme, non come élite ma come parte integrante di quel popolo dove il Covid-19 resta l’ultimo dei sui pensieri perché passeggero, dove il vero problema sono i lugubri e malsani alloggi e luoghi urbani dove la maggioranza della popolazione dovrebbe confinarsi oggi e vivere domani e dove il vero ed infinito virus si chiama miseria.

[1] «Leggi anti terrorismo “orwelliane” in 14 stati dell’Unione europea », Amnesty   Intérnational, 17 janvier 2017, https://www.amnesty.it/leggi-anti-terrorismo-orwelliane-14-stati-dellunione-europea/  

[2] «Patriot Act», date du 26 octobre 2001. Il était à l’origine une loi d’exception qui ne devait durer que quatre ans. Mais certaines de ses dispositions ont été rendues permanentes en 2005.

[3] «L’urbanisme, Utopies et réalités», Françoise CHOAY, Editions du Seuil, 1965. 

[4] «World Urbanization Prospects: The 2018 Revision» United Nations Department of Economic and Social Affairs, 30 Aug 2019

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Nicola Casini è nato il 17 aprile 1973 a Firenze.
Vive e lavora come architetto a Parigi dal 1997. Si è formato al Liceo Artistico di Firenze e poi all’Università di Architettura della stessa città. Nel 2000 si laura a l’Ecole d’Architecture di Parigi La Villette. Ha lavorato in vari studi d’architettura in Italia e Francia e parallelamente ha avuto l’occasione d’essere assistente  di composizione architettonica a Firenze (1992/95) nel corso di Aurelio CORTESI. Successivamente vince una borsa di studio per Geaorgia Tech University(Atlanta, 2000) e insegnerà progetto urbano per la stessa università a Parigi (2001). DEA En 2005 a Paris Belleville. Nel 2005 apre il proprio studio a Parigi e partecipa attivamente al dibattito sulle metropoli del futuro, l’urbanismo e alloggi temporanei.

 

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Title: Fabbricare Fiducia_Architettura #13 | Now is tomorrow | Nicola Casini

Time: 4 aprile 2020
Category: Article
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