Fabbricare Fiducia_Architettura #118 | La visione pandemica: perchè il Covid è (r)evoluzionistico | Paolo Emilio Bellisario

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Come immagini il mondo dell’architettura dopo l’attuale crisi virale?

 

Qualche anno fa Renzo Piano, durante un’intervista disse “Un architetto non cambia il mondo, ma ne interpreta i cambiamenti”.

Ogni giorno salgo sul terrazzo condominiale. Ogni giorno guardo il mondo dall’alto. Spio il cambiamento attorno a me, osservo. Non vedo nessuno stravolgimento nella mia città, né tanto meno nei suoi edifici. Non c’è nulla di così sostanziale che i miei occhi possano percepire. Se è vero che senza rivoluzione non c’è innovazione, certamente anche questa volta ci stiamo precludendo la via al tanto agognato cambiamento. Eppure, dopo questa emergenza, è chiaro che accadrà qualcosa. Sta già accadendo. Ma cosa?

Ogni organismo, così come ogni grande organizzazione – in modo naturale – tende ad evolvere gradualmente, a piccoli passi. Se quello che accade non è una rivoluzione, allora è semplice evoluzioneTanti, singoli, piccolissimi e quasi insignificanti mutamenti, che, sommandosi, porteranno in un futuro prossimo, alla comparsa – o alla perdita – di nuove caratteristiche all’interno dei nostri progetti. Adattamenti: alterazioni  e selezioni, nuove complessità o semplificazioni dell’organismo architettonico. Funzioni, forme e strategie prima inesistenti o non necessarie. Nel corso di poche settimane, i nostri vecchi spazi si sono addizionati di nuovi rituali: sia quelli sociali che eseguiamo quando usciamo da casa per andare al supermercato, sia quelli personali che abbiamo inventato con gli amici per prenderci cura l’uno dell’altro, ognuno dal nostro appartamento. Non c’è stato l’Armageddon. Non si tratta di ricostruire dopo una catastrofe, non c’è stata una guerra, non c’è stato un terremoto o una calamità naturale.

Almeno per ora, ad essere cambiati, siamo solo noi. I nostri spazi, le nostre città e le nostre case sono ancora le stesse.

Eppure è nuovo il valore che, ora, diamo ad un balcone,  ad un terrazzo, alla luce che entra in casa, ad una stanza un po’ più isolata, ad una parete vuota. Quegli spazi, che prima non ci piacevano e che ora cerchiamo di rendere più belli, sono sempre stati lì.

Mutamenti identitari. Abbiamo esigenze nuove. Guardiamo e selezioniamo ciò che ci circonda in modo diverso. Quello che sta mutando – e continuerà a mutare – è e sarà l’identità dei nostri spazi. Agli architetti resterà il compito che hanno sempre avuto: quello di prevedere il cambiamento ed interpretare queste nuove identità, ma soprattutto quello di raccontarle, in modo che quante più persone riescano a riconoscersi in una nuova visione: una visione pandemica.

Pandèmio («di tutto il popolo») nel mondo classico, era l’epiteto che si usava per Eros o per Afrodite. È con questa accezione positiva, coinvolgente, seducente, innamorata e corale che immagino la “nuova vita” delle nostre città. Una visione condivisa, un amore per un progetto che torni finalmente ad essere sentito da tutto un popolo e non da pochi. Questi scenari si avvereranno? Tutto questo, poi, porterà ad una rivoluzione? Chi lo sa. È difficilissimo indovinare cosa succederà fino a quel momento. Ma faremmo meglio a continuare a farci domande, come se questo fosse una medicina.

 

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Paolo Emilio Bellisario. Architetto e designer. Svolge attività di progettista e designer con NINE associati, ed è stato co-fondatore e CEO di ZO-loft architecture&design, nonché redattore e responsabile delle relazioni esterne della rivista “Cityvision”. Vincitore di importanti premi e riconoscimenti internazionali è stato inserito nell’Annual Young Blood come talento italiano premiato nel mondoHa contribuito con articoli in diversi volumi e riviste e pubblicato uno studio monografico sul Collegio dei Gesuiti di Sora, città dove conduce ricerche sul patrimonio architettonico e l’identità territoriale, in collaborazione con le istituzioni locali. Ha organizzato eventi, mostre, workshop e concorsi internazionali, con riferimento ai temi della glocalizzazione, delle utopie urbanistiche e delle tecnologie additive. I suoi lavori sono stati esposti su invito in numerose mostre internazionali e documentati da riviste di settore e pubblicazioni editoriali in tutto il mondo.

 

 

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Title: Fabbricare Fiducia_Architettura #118 | La visione pandemica: perchè il Covid è (r)evoluzionistico | Paolo Emilio Bellisario

Time: 8 maggio 2020
Category: Article
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