Fabbricare Fiducia_Architettura #84 | Casa Extra Casa | Stella Passerini, Mariastella Sciacca, Marina Sforza e Leonardo Zaccone (Qu Qu)

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Come immagini il mondo dell’architettura dopo l’attuale crisi virale?

 

Come enormi mammiferi indifesi minacciati da un nemico infinitesimale, siamo costretti a fughe immobili dentro la nostra casa, a riparare e riassumere la nostra vita tra parentesi domestiche.

Questa condizione extraordinaria mette in discussione ogni cosa. Tutte le nostre convinzioni e percezioni anche sugli spazi si stanno ribaltando.

 Architetture pubbliche pensate per generare assembramento come calamite sociali, oggi, ci respingono. Open space ricercati in quanto contenitori unici di molteplicità – molte funzioni, molte persone, molte professioni, molte idee nello stesso spazio – diventano luoghi del distanziamento.

Balconi, terrazzi e giardini, spazi privilegiati per stare all’aperto ma isolandosi, sono in questo momento ancor più preziosi, spazi grazie ai quali poter immaginificamente uscire dall’isolamento per affacciarsi al mondo esterno in piena libertà.

Ma soprattutto è la casa, il concetto stesso di casa, che subisce uno stravolgimento:

la quantità inusuale di tempo trascorso nella “capanna postmoderna”, la condivisione di questa con la restante tribù domestica e il crescente bisogno di privacy e di individualità ci mostrano tutto sotto un’altra prospettiva. In questo eterno presente della quarantena scopriamo i nostri limiti così come le nostre case mostrano i loro: troppo buie, troppo piccole o forse troppo “open”. 

La casa perde la sua intimità, il suo valore interiore.

Dal vivere in casa al convivere con la casa.

Se prima la nostra sfera domestica si apriva a parenti ed amici in una esperienza privata e conviviale oltre che tridimensionale, ora, costretti a vivere, lavorare, svagarsi, esprimersi, mangiare, sempre all’interno delle mura domestiche, la dimensione privata viene in qualche maniera violata e spalancata nella condivisione tout court tramite webcam che la mostra come cornice intorno alla nostra figura, ridotta ad una quinta e schiacciata nella sua bidimensionalità.

La casa smette dunque di essere un rifugio, la tana in cui chiudersi per cercare il proprio conforto, diventando luogo deputato all’espressione del sé, e ancora di più, la cornice di sfondo che ci rappresenta.

Non possiamo prevedere come questo influirà sull’architettura del prossimo domani, ma sappiamo che già adesso molte persone iniziano a percepire in modo diverso la propria abitazione, a sentire l’esigenza di reinventare gli scenari che abitiamo, pubblici e privati, e sarà compito dell’architettura ridisegnare la relazione tra le due sfere del vivere.

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Stella Passerini, Mariastella Sciacca e Marina Sforza, sono tre architette che hanno condiviso gioie e dolori degli anni universitari alla Sapienza. Ora si occupano, in fuso orario Roma-Puglia, di architettura d’interni, rigenerazione urbana e design.

Leonardo Zaccone è un umanista digitale fondatore dello Spazio Chirale dove tecnologia e creatività si incontrano.

Insieme visitano mostre, biennali e design week. E nel frattempo progettano arte installativa, architetture effimere e pratiche di innovazione sociale.

Qu Qu è quando scrivono quello a cui pensano.

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Title: Fabbricare Fiducia_Architettura #84 | Casa Extra Casa | Stella Passerini, Mariastella Sciacca, Marina Sforza e Leonardo Zaccone (Qu Qu)

Time: 25 aprile 2020
Category: Article
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