Fabbricare Fiducia_Architettura #07 | Bubbles | Federico Giacomarra

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Come immagini il mondo dell’architettura dopo l’attuale crisi virale?

 

Francoforte sul Meno: in fila per il test del coronavirus. Mentre prendo posto tiro fuori la busta contenente la mia arma segreta, una mascherina FFP3 uscita da non so quale cassetto di casa. La indosso. Tiro il primo respiro, definisco il mio spazio. Subito realizzo quanto sia strana la distanza che mi separa dagli altri, ognuno nella sua bolla finalmente si sente libero di lasciarsi andare, c’è chi legge, chi va in stand-by con un’espressione incredula e chi fa selfie. Siamo finalmente insieme e soli.

Negli ultimi giorni, la narrazione è cambiata e ora ci troviamo di fronte a un evento globale, una crisi, che cambierà per sempre la percezione della nostra vita. Anche l’architettura verrà influenzata, come sempre silenziosamente. Difficile immaginare il futuro senza un profondo esame di cosa accadrà alla fine, ma alcune tendenze possiamo già delinearle. Circondati da ogni genere di mezzo di comunicazione dell’era digitale e social, ci troviamo più soli che mai, tanto che (il balcone) quel poco di mondo esterno che abbiamo, diventa all’improvviso una piazza e forse l’unico vero modo per stare assieme. Dal comfort invalicabile delle nostre case, la sfera privata si ridefinisce e densifica, subendo un infinito restringimento. Questa assenza di un esterno ci porterà ad una fase duplice: dapprima un implosione in solitudini infinite, come hikkimori, prigionieri di interni claustrofobici, per poi preparaci ad allungare le nostre braccia verso l’esterno, verso nuovi spazi di confronto. Vivremo in case bunker o spazi contemplativi e contemporaneamente in un atteggiamento in apparenza opposto, in architetture spaziali capaci di favorire nuove forme di interazione e di protendersi verso nuove dimensioni del condividere. In ogni caso, la nostra capacità di tollerare la solitudine si amplierà e con essa la nostra empatia.
In questo stato di limitata libertà, ci siamo liberati del superfluo e iniziamo a rendercene conto. Ci spaventa perché in realtà sappiamo che il mondo senza di noi se la cava davvero bene, per la prima volta in decine di anni, i fiumi, i mari e i cieli tornano a respirare. Per un attimo ci proiettiamo verso nuovi modi di vivere e progettare e capiamo (forse) una volta per tutte l’importanza di un’ architettura che ampli il suo raggio di azione al territorio e agli ecosistemi, concentrata sul corretto uso delle risorse e un uso consapevole delle tecnologie. Sarà un cambiamento verso la resilienza, frutto di uno sforzo collettivo che si manifesterà in maniera esuberante e caotica, come una gran festa per celebrare il nostro ritorno alla vita.

 

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Federico Giacomarra, architetto formatosi alla “Sapienza” di Roma e all’ETH Zurigo con una specializzazione in Fabbricazione Digitale. La sua disparata esperienza progettuale spesa fra Londra e Francoforte dove attualmente vive e lavora, lo ha portato a esplorare diverse tematiche in ambito professionale, lavorando prevalentemente sulla scala urbana, Masterplan a uso misto e torri residenziali. Parallelamente svolge attività di ricerca partecipando a concorsi, realizzando installazioni con un’attenzione alla ricerca di applicazioni innovative, come la prefabbricazione di elementi architettonici non standard con tecniche di stampa 3d. Motivo fondamentale al centro della sua pratica progettuale è l’uso consapevole delle tecnologie computazionali con particolare attenzione agli aspetti ambientali.

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Title: Fabbricare Fiducia_Architettura #07 | Bubbles | Federico Giacomarra

Time: 1 aprile 2020
Category: Article
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