Fabbricare Fiducia_Architettura #74 | Un posto dove provare | Rita Elvira Adamo
Come immagini il mondo dell’architettura dopo l’attuale crisi virale?
L’emergenza imposta da questa pandemia evidenzia ancora di più la necessità di non inseguire forme standardizzate e precostituite ma ridare priorità e valore ai bisogni primari come strumento per un processo di maturazione innovativo e creativo per la ricostruzione delle diverse forme di comunità.
“[…] Mi piacerebbe trovare un posto dove provare, insieme, a fare cose con le mani o con le macchine, in qualunque modo, non come boy scout e neanche come artigiani e neppure come operai e ancora meno come artisti, ma come uomini con braccia, gambe, mani, piedi, peli, sesso, saliva, occhi, respiro e farle, non certo per noi e neanche per darle agli altri, ma per provare come si fa a fare cose […] Si potrà provare?” Ettore Sottsass Jr “C’è un posto dove provare” – Casabella 377 – 1973
Vorrei fosse questa l’energia che caratterizzi il coinvolgimento nel pensare e progettare. Ovviamente, non immagino questo processo come un momento di “decrescita” ma come fattore evolutivo e di emancipazione. L’applicazione delle stesse nuove tecnologie dovrà avvenire non per annullare ma per esaltare la forza delle relazioni e della cooperazione.
Rita Elvira Adamo (Cosenza, Aprile 1990), ha conseguito, nell’anno 2018, la laurea quinquennale in Architettura, presso la London Metropolitan University. Attualmente sta svolgendo un Dottorato di Ricerca, presso il Dipartimento dArTe della Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, in cotutela con la facoltà di Architettura della LMU. Ha lavorato come internship presso lo studio di Norman Foster a Londra e come architetto junior nello studio Santiago Calatrava, in Zurigo. Ha maturato una qualificata esperienza nell’ambito curatoriale. In particolare, ha curato la mostra “Architettura Invisibile” (2017) a Roma e “School / Work” a Londra (2017). Nel Luglio 2016 è co-fondatrice della “Rivoluzione delle Seppie”, un gruppo attivo di giovani professionisti di varie nazionalità, che opera, prevalentemente, in Calabria. Le Seppie, partendo dalla conoscenza dei territori delle aree interne, perseguono esempi e modelli di rigenerazione urbana e sociale dei centri storici calabresi, puntando sulla valorizzazione delle tradizioni, anche attraverso la promozione di programmi di educazione non formale. Oggetto di attenzione e studio delle Seppie è anche il fenomeno delle immigrazioni. In particolare, si interpretano i flussi migratori proveniente dal sud del Mediterraneo non come criticità ma come opportunità per contrastare il fenomeno dello spopolamento e contribuire alla promozione della crescita sociale ed economica delle comunità endogene.
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Title: Fabbricare Fiducia_Architettura #74 | Un posto dove provare | Rita Elvira Adamo
Time: 23 aprile 2020
Category: Article
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